Rapporto Istat
Una famiglia su quattro non ce la fa
10milioni senza copertura sanitaria
Il Sud alla deriva

Drammatiche sono le cifre comparse nel rapporto ‘Noi Italia’ 2014 dell’Istat che danno la misura della crisi sociale ed economica che le masse popolari italiane stanno vivendo. Anche se i dati si riferiscono all’anno 2012 sono di sconcertante attualità, anzi devono considerarsi migliori rispetto a quelli attuali dal momento che la situazione negli ultimi due anni si è ulteriormente aggravata.
Innanzitutto l’istituto di statistica prende in considerazione la situazione delle famiglie italiane, delle quali una su quattro è in una inaccettabile situazione di “deprivazione”, ovvero ha almeno tre dei nove indici di disagio economico presi in considerazione dall’Istat, come ad esempio di non poter sostenere spese indispensabili che giungono impreviste, di rimanere in arretrato nei pagamenti e di non poter consumare un pasto proteico almeno ogni due giorni. Tale indice è notevolmente cresciuto passando dal 22,3% del 2011 al 24,9% dell’anno successivo.
A confermare quanto la crisi sia in peggioramento si pensi che nel 2012, prosegue l’Istat, il prodotto interno lordo ai prezzi di mercato è diminuito del 2,8% in termini reali con il risultato che, a parità di potere d’acquisto, il Pil pro capite italiano risulta inferiore dell’1,6% a quello medio dell’Unione Europea a 27 membri mentre nel 2000 esso era più alto della media del 17,3%.
Anche i dati relativi alla tutela sanitaria sono assai foschi, dal momento che stimano in circa 10 milioni di persone gli italiani privi di una adeguata copertura sanitaria, evidente frutto malato dei continui tagli subiti dalla spesa sanitaria in questi anni, ed anche della sempre più accentuata disparità tra le varie regioni nei trattamenti sanitari, causa quest’ultima di un crescente esodo dei malati dalle regioni insulari e meridionali verso le strutture sanitarie delle regioni dell’Italia settentrionale e centrale in cerca di cure adeguate che non sono possibili nelle proprie zone di residenza. Oltre ad essere svantaggiato nel settore sanitario, il Sud detiene anche il record dei poveri assoluti, 4,8 milioni nel 2012 in tutta Italia corrispondenti a 6,8% delle famiglie, concentrati soprattutto nel meridione. Del resto i dati statistici parlano chiaro: nel 2012 il tasso di disoccupazione in Calabria e Campania era quasi il doppio della media nazionale del 10,7%, toccando la soglia record del 19,3%. In quest’ultima regione poi vi era nel 2012 la più alta diseguaglianza nella distribuzione del reddito mentre in Sicilia si registrava il reddito medio annuo più basso, oltre il 28% in meno del valore medio italiano.

19 febbraio 2014